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al testo di Fabrizio Giulietti
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Tronchi cavi un attacco silenzioso ma io ti conosco tu sei quello che assalì per primo mani prigioniere tutto era iniziato guardò con nostalgia ma non sapeva dove.
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Fabrizio Giulietti
- 31/10/2022 18:09:00
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eh, troppo colta, troppo colta, ha ha ha... accidenti, doppio intervento, ora sì che il tronco è cavo... grazie sempre di cuore...
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Annalisa Scialpi
- 31/10/2022 13:42:00
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Penso alla poetica di Borges, leggendo le tue poesie.
La spazialità si diluisce, ineffabile e inafferrabile, come
il tempo. Restano impressioni incise nella corteccia. Echi, nella
sua cavità. Nudo, il tronco ha mille letture, ma unica la resina.
Un abbraccio
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Fabrizio Giulietti
- 02/10/2022 10:57:00
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in effetti... bellissima tu, grazie...
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Annalisa Scialpi
- 26/09/2022 21:10:00
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Bellissima la chiusa... Bellissimo guardare con
nostalgia dove non si sa. Non è da lì che dovremmo
ripartire? Quanto ci credo!!!
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Fabrizio Giulietti
- 09/11/2021 19:20:00
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grazie gil... in effetti avevo in mente quella chiusa come un mantra, il resto è una costruzione relativa... sempre molto acuto e irreprensibile... un caro saluto
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Gil
- 03/11/2021 20:15:00
[ leggi altri commenti di Gil » ]
Sempre essenziale nella scrittura, nessuna concessione alla dialettica lettore-contenuto ovvero nessuna seduzione del testo sul lettore, seduzione non in senso estetico ma in senso volgare; è uno stile autoriale accattivante, anche perché di mente mai banale e sempre intelligente nella lettura del reale. Possiamo anche concludere però con il porre in evidenza le venature esistenziale e, direi, filosofica: "guardò con nostalgia/ma non sapeva dove".
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